L'uomo dinanzi allo specchio

É un uomo ritto in piedi davanti ad uno specchio. L'uomo è di spalle e una luce radente lo colpisce sulla nuca, gli illumina l'orecchio sinistro, il collo e la sottile striscia candida del colletto della camicia. La luce disegna i riflessi ondulati e spessidei suoi capelli e accompagna le forme appena accennate dell'abito scuro che indossa. La lastra dello specchio sovrasta l'uomo uscendo dal quadro in alto e a destra mentre, per gli altri due lati, l'ampia superfice di cristallo è delimitata dalle strette modanature cilindriche di una sobria cornice di legno color miele. Questa, a sua volta, sembra poggiare sopra una stretta mensola di marmo grigio-rosa, venato di bianco, che prosegue lungo tutto il lato inferiore dello specchio, lasciando intravedere in basso il profilo architettonico di un davanzale, forse la cappa di un caminetto. Sulla mensola, a destra della figura umana, è posato un libro che si riflette, oltre la cornice lignea, nello specchio. Sulla copertina verde, di carta ruvida piuttosto comune, e, piú minute e fitte, anche sul dorso rugoso del volume, ci sono svariate righe di scrittura. Alcune in neretto e formate con caratteri tipografici più grandi, ci consentono di leggere il titolo Les aventures d'Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe, nella traduzione francese che Charles Baudelaire fece per le edizioni Michel Lèvy Frères nel 1858.

Andrea Tagliapietra.

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