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Visualizzazione dei post da 2016

Il Procrastinatore

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"Domani mi metto a dieta!". "Appena aspetterò un figlio smetterò di fumare, adesso non mi va non farlo". "Appena torno dalle vacanze mi metto a studiare". "Giovedì ci vediamo, scusa ma sono troppo impegnata". Frasi del genere vengono immediatamente captate dagli psicologi come segno di procrastinazione, quella tipica abitudine di rimandare le cose da fare sempre in un altro momento. Lungi da voler qui in questo contesto fare una trattazione scientifica - alcune ricerche scientifiche, in particolar modo presentate nella rivista  Solomon and Rothblum ( 1984), segnalano due tipi di procrastinatori: un  procrastinatore rilassato , che iniziare molte cose senza portarne a termine nessuna, e un  procrastinatore preoccupato,  che rimanda le cose da fare perché manca di fiducia in se stesso e nelle proprie capacità - qui si esamina una serie tipologie di procrastinatori che possono essere riconosciuti nel corso della vita. P. S. Nulla di s

Padre

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Racconto di Zeta B * La pubblicazione del racconto inedito è stata autorizzata dall'autore Padre cosa ci faccio qui?-si domandò- io... io sono morto. L'ho visto, ero in una camera d'ospedale. Ho fatto un incidente frontale con una macchina, lo ricordo... ero alla guida della mia moto e poi quella macchina... una punto nera... come sono finito qui? In questa piazza piena di persone ad un concerto? Ero in ospedale, non lo posso dimenticare... camera 72 trauma cranico... le schegge erano conficcate nel mio cervello, ero in coma. Che sia stato un sogno? Impossibile, sarebbe stato troppo vivido... eppure sono qui... ma le persone sono strane,si muovono in modo strano senza andare a tempo con la musica. Il cantate stava suonando una cover di " Starway to Heaven "... il mio pezzo preferito dei Led Zeppelin, che sia un segno? Perché proprio quel pezzo? non capisco... troppi interrogativi nella mia testa e poche risposte.  Cerco di divincolarmi dalla massa ma n

La realtà delle cose

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C'è qualcosa nell'aria, forse una rarefazione dei contenuti dell'anima, ma forse è solo una tipica mattina che inizia con il lavoro e finisce con il lavoro. L'odore di terra bagnata è come la nebbia che s'insinua anche nelle menti più esercitate, ma in  quelle più ingenue c'è lo smarrimento che nasce dalle proprie convinzioni, che sono sempre quelle che fottono . Va in scena, come ogni giorno, l'ambiguità delle traduzioni in parole sempre nuove, strane, insignificanti in assoluto, ma capaci in questo teatro dell'assurdo dei concetti già vissuti, già riconosciuti, già evidenti che si mescolano ad un nuovo mondo, nuove regole, ad uomini non cresciuti. Mentre scompare la capacità di commisurarsi umanamente con la realtà della vita, che non ha ancora coscienza della morte che prima o poi arriva, ecco apparire (per mostruosa compensazione) un elenco infinito di interpretazioni costruite ad arte per giustificare se stessi, che serve a che cosa? Alla vit

"Anima e Follia", un viaggio di Ivana Leone

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Ivana Leone, poetessa emergente, ha pubblicato nel mese di aprile la sua prima raccolta di poesia Anima e Follia,  (Largo libro editore 2016) che è possibile acquistare on line qui . Ivana Leone nasce ad Agropoli nel 1987 e fin dall'adolescenza manifesta uno spiccato talento poetico ed una passione molto intensa per la scrittura: allegra e passionale come ogni sua parola scritta su carta, l'artista ha uno stile limpido e nello stesso tempo incisivo,attraverso cui descrive perfettamente il suo mondo interiore. La poesia di Ivana è istintiva, quasi ingenua nella sua spontaneità, ha qualità visionarie ed orfiche: l'autrice infatti è molto vicino allo stile letterario tipico dell'ermetismo moderno e procede per accostamenti di immagini apparentemente senza alcun collegamento logico. A questo proposito il mondo interiore della poetessa, che nella vita è una professoressa di italiano e latino presso il liceo scientifico "R. Kennedy" di Salerno, può essere

Torna a casa, torna da te stesso.

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"I hear her voice in the morning hour       she calls me The radio reminds me of my home far away    And drivin' down the road I get a feeling that I should have been home Yesterday Yesterday Country Roads, take me home          To the place I belong" "Sentii la sua voce nelle ore della mattina Mi chiamava  La radio mi fa venire in mente la mia casa lontana E guidando per la strada  Sentii che dovevo essere a casa              Ieri ieri" Capita, nella vita, di accorgersi di non essere più se stessi, come se ci svegliassimo da un periodo di torpore durante il quale ci siamo comportanti in modo differente da come eravamo soliti fare, e qualcosa ci avesse improvvisamente riportato alla vita, facendoci immediatamente realizzare che "quelli" non siamo noi, o almeno non la persona che vorremmo essere e che eravamo. Ci si inizia a chiedere cosa sia successo, come siamo arrivati a tanto, a snaturare la nostra vera essenza,

Tanta Roba e che Roba!

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Avete presente quando una domenica sera si ha voglia di scoprire qualcosa di nuovo? Questa sera abbiamo scoperto Tanta Roba !  Tanta Roba! è la nuova pizzeria-ristorante gourmet, sita a Pontecagnano (Corso Italia 219/221, tel. 089382167), aperta proprio giovedì scorso dai fratelli Tommaso e Mauro Barrella. Il locale, riscaldato dal calore del forno e dal calore umano dei proprietari, risulta accogliente è molto adatto alla coppietta di fidanzati che erano all'angolo, agli amici di sempre, che erano a lato,  alla famiglia con bimbi e adatto a me con mille intolleranze alimentari.  La pizza arriva con tempistiche giuste: non subito averla ordinata, né troppo dopo averla scelta con cura  nel menù semplice ma ben fornito. Leggera come l'aria, con ingredienti scelti accuratamente e saporiti oltre che distinguibili uno ad uno. Il segreto è nell'impasto: proprio nel lievito. Il lievito madre curato personalmente dal pizzaiolo Tommaso fa sì che la pizza risulti sof

Il momento dell'Attesa

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Ognuno di noi è in attesa. Questo stato quasi compilativo della vita risulta a volte ineludibile. Per l'attesa si scelgono le parole migliori, si creano i piani, che sembrano più strategici  ma sono sempre i più fallimentari, proprio come tutti i piani. L'attesa di cosa? Ognuno attende qualcosa. Ognuno per attendere qualcosa, lascia passare altre. Ma chi attende può vivere nella condizione di sospensione? TRENTATRE' Da Centuria. Cento piccoli romanzi fiume  - Giorgio Manganelli Col tempo, è diventato un appassionato dell'attesa. Egli ama aspettare. Puntualissimo, detesta i puntuali, che lo privano, con la loro maniacale esattezza, del piacere incredibile di quello spazio vuoto, in cui non accade nulla di umano, di prevedibile, di attuale, in cui tutto ha l'odore esilarante e indefinibile del futuro. Se l'appuntamento è ad un angolo di strada, gli piace fingere una favola di possibili equivoci: e passa da un angolo al prossimo, ritorna